giovedì 19 agosto 2010

Segni del Tempo (Potpourri n. 16 - Agosto 2010)

Il mio incontro con Raimondo Burgio è avvenuto tramite la visione delle sue opere, o come le chiama lui “segni grafici”, in cui, sarà la semplicità delle forme utilizzate, la vivacità cromatica, ritrovo la genuinità dei bozzetti fumettistici caricati di significati più profondi e pregnanti.
Dalle tematiche è chiaro che, parallelamente alla sua passione per la pittura ed il disegno, Raimondo ha cominciato a coltivare da tempo un personale approccio filosofico che lo avvicini in modo completo all'arte. Comincia così una serie di sperimentazioni e ricerche nell'ambito della pittura figurativa classica.
Classe '68, ha iniziato la sua carriera ai tempi del liceo (classico), collaborando con il Giornale di Sicilia come vignettista. Dopo aver frequentato la facoltà di architettura, per un periodo ha lavorato come designer di interni e grafico, curando campagne pubblicitarie e pubblicazioni per enti ed istituzioni siciliane.
Il suo viaggio nell'arte non è partito di istinto, Raimondo ha iniziato una
ricerca prima culturale e dopo grafica. Non si è subito lasciato andare in attesa di cogliere la struttura filosofica che gli permettesse di interpretare l'ambito in cui siamo. Se artisti come Picasso e la corrente del Cubismo hanno decostruito il segno grafico convenzionale, lui si è posto il problema di cosa poter dire di diverso in un epoca di iperrealismo e di assoluta libertà che paradossalmente pone delle briglie nell'arte.
La uscita in pubblico del suo segno grafico è stata fatta all'interno della Rassegna "Avanguardia Futurista in Sicilia", presso Palazzo Steri, esponendo vicino al quadro di Guttuso "La Vucciria". Nel suo fare arte, Raimondo non riesce a fare a meno di confrontarsi con temi come sacro e religione, vissuti in chiave for temente etica. Li affronta andando per allegorie, forza la mano e mette in discussione il canone estetico, enuclea pensieri e forme per dare un modo totalmente suo di elaborare concetti e contenuti di cui la nostra società è pregna.
Questo non implica che sia una provocazione: è semplicemente un modo di interrogarsi e
interpretare le cose con allegorie e simbolismi in cui l'ar tista stesso riconosce istanze di tipo freudiano.
Raimondo sostiene, citando il filosofo e sociologo Jaques Deridda, che «l'uomo non è istinto, pur essendo pieno di pulsioni», dunque tutto ciò che si vede nelle opere di Raimondo è ponderato; perciò, nell'atto di disegnare, l'ar tista potrebbe esaurire il quadro stesso nella fase dello schizzo. Nei suoi segni grafici, i riferimenti al mondo classico sono risorsa e spunto per idee e innovazioni personali. Guardando le sue opere, sono innegabili le suggestioni del pop nella gestualità veloce da strada; un artista che sicuramente viene in mente è Keith Haring, anche se Raimondo lo reinterpreta secondo uno stile del tutto personale, in una naturale e fruttuosa contaminatio. Le sue esperienze di grafica e architettura, nei suoi segni grafici, diventano risorsa per andare oltre l'apparenza, verso orizzonti comunicativi nascosti, trovando un'equilibrata sintesi tra essere e apparire, privandoli però di quell'ottica nichilista che caratterizzava il dualismo tra dionisiaco e apollineo del pensiero nietzesckiano.

Segni del Tempo (Potpourri n. 16 - Agosto 2010)

Chromatic brightness, simple shapes, cartoon's draft with deeper, pregnant meanings: these are just
few features of Raimondo Burgio's works or, as he calls them, “graphic marks”. Their main themes
undoubtedly demonstrate that Raimondo, besides his passion for painting and drawing, has also a personal philosophical approach towards Ar t, which leads him through a long series of experimentations and researches. Raimondo, born in 1968, began his career during the highschool, working as car toonist
for one of the most famous Sicilian daily.
After his degree in architecture, he worked as graphic and interior designer for many Sicilian companies and
institutions. But his travel through ar ts wasn't instinctive, it star ted from a cultural and graphic research, waiting for a philosophical structure to understand the surroundings. He thought about what and how make something different, in this age of iperrealism and liber ty hall which paradoxically is an
obstacle to arts.
His first exhibition was in occasion of “Avanguardia Futurista in Sicilia” Festival, where his works were exposed nearby the famous painting of Guttuso “La Vucciria”. When he make art, Raimondo tries to confront with themes with a strong ethical connotations.  He faces them using allegories and calling aesthetic canons into question, defining new thoughts and shapes. But this isn't a provocation: it's just a way to understand the reality by means of symbols, in which the ar tist himself found something Freaudian.
According by Jacques Derrida (philosopher and sociologist), «men aren't pure instinct, even if they are full of drives», so ever ything on Raimondo's works is thoughtful.
On his graphic marks there are a lot of references to classical world, resources and cues for new ideas. There are also undeniable Pop elements. Even with different features, Raimondo's style recalls Keith Haring works. His graphic and architectural experiences are a resource to surpass the appearances, to hidden horizons of communication, finding a new balance between being and appearance, without that nihilistic point of view which characterizes the conflict of Nietzsche's Apollonian and Dionysian.

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